Il fenomeno migratorio, antico quanto il mondo, ha assunto negli ultimi anni dimensioni rilevanti, in particolare per il trend storico dell’Italia, tali da sottoporre a stress il sistema d’istruzione per la crescente presenza nelle scuole italiane di studenti migranti. Non vi è dubbio che l’acquisizione della lingua del paese ospitante resta il principale elemento di integrazione, tanto che, con il DPR n 19 del 14 febbraio 2016, il legislatore è addivenuto alla definizione di una nuova classe di concorso dedicata: Lingua italiana per discenti di lingua straniera (A23). Frutto di un’attenzione e maturazione culturale del nostro Paese che, muovendo dalla stringata espressione “educazione interculturale” di cui alla C.M. 205/1990, sollecitata dalla più remota Direttiva 77/486/CEE, inizia a definire con la legge 6 marzo 1998, n. 40, art. 36, un quadro di politiche attive per l’accoglienza e l’integrazione degli stranieri nel sistema dell’istruzione. Una classe di concorso complessa e speciale per il portato valoriale prima ancora che didattico-metodologico, con caratteristiche uniche nel modello formativo nazionale. Il Master intende fornire un apporto specialistico a laureati italiani e stranieri che operano in Italia o all’estero nell’insegnamento dell’italiano a studenti di lingua materna diversa dall’italiano, nonché formare personale docente di qualsiasi area disciplinare, negli ambiti dell’interculturalità e dell’apprendimento/insegnamento dell’italiano lingua straniera.
Il master delinea un percorso ragionato volto a trasferire ai docenti di Italiano come seconda lingua (L2) o aspiranti tali, adeguate competenze socio-comunicative, di scientificità e didattiche per l’esercizio consapevole, quanto critico, del profilo. Un approccio multidimensionale che colloca la figura complessa del docente L2 intorno alle nuove istanze di plurilinguismo, multiculturalismo e interculturalità.